sabato 25 agosto 2007

Lettonia - Riga




Di Riga sapevo pochissimo, non sarei nemmeno riuscita a collocarla sulla carta geografica, per dire. Ma ho letto i libri di Marina Jarre, che a Riga ci è nata. Ho amato subito La Principessa Della Luna Vecchia, un storia carina che si svolge a Torino negli anni a cavallo della legge sul divorzio. Anni 70, per spiegarci. Da quel romanzo in poi ho continuato a seguirla. In Ritorno in Lettonia compie un percorso doloroso verso la città da cui fu portata via bambina: bisogno di pareggiare i conti con un passato che per troppo tempo si era illusa di rimuovere. Storia privata di divorzi ripicche e incomprensioni che si intreccia con il destino tragico degli Ebrei di Riga, sterminati tutti nel giro di pochi giorni.
Non parla granchè dei luoghi, a dire la verità, il suo non è un libro di viaggio, ma io leggevo e pensavo: devo andarci, devo andarci assolutamente. Quando la Lettonia è entrata nella Unione Europea, ci è sembrato un invito esplicito che sarebbe stato poco educato rifiutare. Saremmo andati in Lettonia, deciso.
Ecco il perchè e il percome siamo capitati a Riga: una città affascinante, con una personalità molto forte, caratterizzata da una architettura Jugendstil particolarmente raffinata, sicuramente alla pari con Vienna e Praga, tanto che l’UNESCO ha dichiarato queste architetture patrimonio dell’umanità.
Una curiosità: l’architetto principale artefice di questi edifici è Mikhail Eisenstein, padre del famoso regista. Quello della Corazzata Potemkin che piaceva così tanto a Paolo Villaggio.




























La casa dei gatti



era di proprietà di un commerciante che presumo assai facoltoso, a giudicare dalla dimensione ragguardevole della sua proprietà. Questo signore, lettone, avrebbe fatto carte false per essere accolto nelle file della Gilda dei commercianti, i quali invece, avendo la puzza sotto il naso e riservando l’accesso a soli ricchi commercianti MA SOLO tedeschi, gli dissero sempre di no. Allora, in segno di spregio, lui fece issare sui pinnacoli dell’edificio due statuine riproducenti i suoi gatti, con la schiena arcuata e il posteriore rivolto verso il Salone della Grande Gilda, che si trovava guarda caso proprio all’altro lato della strada. Ci fu una lunga battaglia legale, alla fine il Nostro vinse e ottenne il sospirato si, ma a patto che i sederi dei gatti venissero voltati dall’altra parte. Io al suo posto avrei rifiutato. Un po’ di coerenza, diamine.









Il mercato di Riga



è antichissimo, 1200 circa, ed è anche il più grande di tutto il Baltico e forse di tutta Europa. Un tempo si trovava in prossimità del fiume, per via dei trasporti, ma quando al fiume subentrò la ferrovia, venne spostato verso la stazione ferroviaria. Dato che d’inverno il clima è polare, la città di Riga acquistò cinque hangar, utilizzati a suo tempo per ricoverare gli Zeppelin, e ci piazzò il mercato. Soluzione estremamente ingegnosa, che a partire dagli anni tra il 1925 e il 1930 ha facilitato assai la vita dei compratori, anche perchè gli hangar godono di riscaldamento centralizzato. Particolare da notare: le venditrici portano una vezzosa cuffietta di pizzo. Tutte le venditrici, comprese le giunoniche e rafferme virago che sono presenti in gran numero.





4 commenti:

Cristina ha detto...

Sempre interessanti i tuoi reportages, Dede! Dovrò trovarmi qualche compagno di viaggio e seguire le tue tracce. Riga è un vecchio progetto. Dovrò mettere in bilancio un paio di giorni per il mercato - se tanto mi dà tanto, visto che mi perdo per due ore nell'unico hangar del mercato n. 1 di Budapest, per i cinque di Riga bisognerà che faccia un calcolo esponenziale...
Ma siete andati in macchina anche lassù?

dede leoncedis ha detto...

e certo! Polonia Lituania Lettonia Estonia. tre settimane intere, non capita sovente purtroppo

Anonimo ha detto...

Grazie, Dede,

Lettonia e Riga...un tuffo al cuore...letto da poco proprio "Ritorno in Lettonia" della Jarre...
Le tue foto sono bellissime..proprio riprendono con fedeltà...anche l'atmosfera nordica, rarefatta, pulita...ma poi la descrizione tua è, come il solito, frizzante, un po'dissacrante e gradevolissima!!!! Grazie.
Ivana

Nela San ha detto...

Della storia della casa dei gatti avevo letto qualcosa, niente invece sugli hangar del mercato.
Altra pillola di cultura appresa in questo bel blog. Per non dire delle foto, come sempre.
Buona domenica.

PS anch'io non so mai dove collocare i tre paesi baltici, per quello con capitale Riga, l'ho battezzato "paese di mezzo" per gli altri due, l'approccio è un semplicistico "uno di quà, l'altro di là"

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