martedì 8 aprile 2008

La fetta di polenta

Abbiamo già avuto modo di parlare del signor Antonelli
a proposito della Mole Antonelliana. Poco più in là, in corso san Maurizio angolo via Giulia di Barolo, c'è una casa che non sfigurerebbe nel Guinness dei primati.
E' una casa a pianta trapezoidale, larga cinque metri scarsi sul lato lungo e solo settanta centimetri sul lato corto. E' conosciuta a Torino come la Fetta di Polenta, e Alessandro Antonelli la progettò e costruì su un piccolissimo lotto di terreno di proprietà della moglie, che di cognome faceva Scaccabarozzi. La gente diceva che su quel minuscolo appezzamento non ci sarebbe potuto stare neanche un pollaio, e il Nostro, a cui le scommesse dovevano piacere un sacco, riuscì a costruirci una casa di sei piani, e pazienza se la scala di accesso era talmente minuscola che per fare entrare i mobili negli appartamenti si dovette installare una carrucola per farli passare dall'esterno.






Piccola curiosità: in questa casa ha abitato anche Niccolò Tommaseo, e proprio qui ha composto Per l'Editore Pomba il Grandioso Dizionario Monumento Imperituro della Lingua Italiana.






da pochissimo è diventata una galleria d'arte, ma per visitarla bisogna prenotarsi per tempo.
Cosa che io sabato non ho fatto, e allora non ho potuto fare altro che scannucciare l'atrio di ingresso dai vetri.




postilla del giorno dopo: leggo sulla Stampa di oggi
che Bruno Gambarotta, più avveduto di me, sabato si è prenotato per tempo ed è riuscito ad entrare.

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