martedì 5 aprile 2011

messaggio promozionale: Docusound


Siore e siori, oggi vi presento   DOCUSOUND
E' un audio-magazine,  probabilmente  il primo del genere in Italia, nato da poco ma con grandi ambizioni:  si propone di raccogliere  storie che arrivano al cuore senza passare dagli occhi.  
Ascoltare è  un po'  come leggere, offre  stimoli e sollecita una partecipazione  attiva. Se ci pensiamo bene, un  libro prende vita compiutamente  soltanto quando siamo noi a dargliela,  ci caliamo dentro la storia con  la nostra immaginazione e la interpretiamo a seconda della nostra sensibilità, e anche del nostro umore.  E difatti è  raro  che ci piaccia il  film tratto da un libro che abbiamo letto,  i personaggi non hanno mai  la faccia  giusta, quella che noi  abbiamo stampata talmente bene   nella nostra testa che è impossibile vederli con una fisionomia diversa,  e la trama ci sembra stravolta, tagliata, cambiata secondo un criterio  quanto meno discutibile. Tutto  da rifare, e noi  l'avremmo fatto centomila volte meglio. E' vero o non è vero?  
Ecco, ascoltare una voce che racconta  una storia funziona un po' come leggere un libro:  invita a far  lavorare la mente. Suggerisce gli ingredienti  ma non impone il piatto precucinato, e alla fine  ti accorgi che ci hai  messo  dentro anche qualcosa di tuo.  
Parte da queste premesse, Docusound, per andare alla ricerca di storie da raccontare, ma anche  di ascoltatori.  Le storie sono già tante, c'è quella di




c'è il  venditore di kebab  arrivato da lontano 



e c'è la storia di un uomo che  suona il flauto sotto un ponte





la maestra che insegna danza del ventre  a ragazze che non vedono
















e  voci di genitori che raccontano i propri figli 
e voci di figli che si raccontano  

Forse da sola  non  avrei mai  scoperto   Docusound, ma  il progetto viene  da Doc In Progress, e quindi  trattandosi, come dire, di  un affare di famiglia,  l'ho visto nascere. Non sono del tutto obiettiva e  lo riconosco, però a me sembra una  buona idea.

9 commenti:

Martissima ha detto...

mi hai incuriosito ^____^ ora vado a guardare meglio, ciauzzzzz

dede leoncedis ha detto...

grazie Astro, credo ti piacerà.

dona ha detto...

Ti ricordi le "Fiabe Sonore"?
E la radio stessa...
Come diceva Finardi: "Con la radio si può scrivere
leggere o cucinare.
Non c'è da stare immobili
seduti lì a guardare.
E forse proprio questo
che me la fa preferire:
è che con la radio non si smette di pensare".

dede leoncedis ha detto...

Dona, è la stessa cosa che ho ricordato a Fab quando mi ha parlato la prima volta del progetto!

papavero di campo ha detto...

da mio padre ho avuto l'imprinting all'ascolto di radiotre e sapete bene il fascino delle cose di teatro ascoltate, quale coinvolgimento emotivo ci sia quando l'immaginazione galoppa, il cuore si rende complice, l'emozione è grande,

complimenti al progetto di fabrizia (devo dirti che oggi è stata colmata una mia grande curiosità circa che tipo di lavoro lei svolgesse a new york certo avrei potuto chiedertelo ma..)

ps: le fiabe sonore! quelle di fabbri editore (primi anni 80) le regalavo ai miei nipoti..a mille ce n'è nel mio cuore di fiabe da narrar, da narrar...

Gracie ha detto...

Me le ricordo le fiabe sonore.....le ho usate anche con mia figlia, che bello!
Al lavoro non riesco ad ascoltare lo farò da casa stassera.

dede leoncedis ha detto...

papavero, radiotre è anche la nostra colonna sonora da sempre!
gracie, a stasera allora

dona ha detto...

Mi pare che abbiamo ricevuto tutti lo stesso imprinting, a parte @Papavero di campo che ha scoperto le Fiabe Sonore negli anni '80... :D
Scherzo, naturalmente! E' che nel mio ricordo sono ferme agli anni '60.

Antonietta ha detto...

giusto aiutare ed esaltare chi è di casa!

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