lunedì 10 marzo 2008

Combal.zero



Una decina di anni fa all'incirca, Davide Scabin era un giovane chef emergente. Il suo ristorante era ad Almese, si chiamava Il Combal, e si trovava in un brutto edificio a ridosso del tornante di una strada di montagna.
Si mangiava molto bene, il menu era già piuttosto audace e si capiva che quel posto con le tendine a quadretti e il frigo delle bibite in vista gli doveva stare molto stretto.
Nel 2002 (vado a memoria) grande salto di qualità: il ristorante diventa Combal.zero, e si sposta nei saloni paralleli alla manica lunga del Castello di Rivoli.
Sala lunghissima e stretta, centodieci metri per sette, tutta completamente vetrata con vista da una parte sulla Manica Lunga del Museo e dall'altra sulla vallata verso Torino, una enorme cassa di legno per i traslochi delle opere d'arte sistemata alla reception. Idea geniale, è un peccato che l'abbiano poi eliminata. Ora l'arredamento è studiatissimo e rigoroso. Poltrone Le Corbusier e belle lampade, tavole apparecchiate sobriamente e illuminazione discreta.
All'ingresso un vaso di tulipani bianchi, qualche pubblicazione d'arte da sfogliare mentre sul monitor passano le immagini della preparazione di un sontuoso e sorprendente buffet curato tempo fa per l'inaugurazione di Settembre Musica.
Il Menu Degustazione è un alternarsi di continue trovate. Interessanti, anche se un paio di volte mi sfiora il dubbio che ti vogliano stupire a tutti i costi con gli effetti speciali.
Peccato veniale, la cucina è comunque di altissimo livello e il servizio altrettanto. Dopo cena chiedo il permesso di fare una foto alle cucine, ed è Scabin in persona ad accogliermi con grande cortesia.




























































Postilla: abbiamo chiesto di avere un menu per poter ricordare tutto ciò che ci è stato servito, e ci sono state offerte in omaggio queste scatole. Ho idea che non vorrò mai sapere cosa contengano. Mi ricordano tantissimo un'altra scatoletta. Una roba vecchia di decenni ormai. Un'opera d'arte di Piero Manzoni.

8 commenti:

artemisia comina ha detto...

belle foto, dede.

no, io ho pensato all'aria. aria di torino. altrimenti, sarebbe mucca.

la belle auberge ha detto...

ciao, dede, e ancora auguroni a franco. Dimmi un po', che significa COMBAL.ZERO? Da noi, sul lago, i comballi erano imbarcazioni usate nell'Ottocento per trasportare le merci.Ha qualche attinenza?
eu

dede leoncedis ha detto...

Eu, mi chiedevo anche io cosa significhi Combal, non ci sono laghi nelle vicinanze. Indagherò

Lory ha detto...

Lui è un grande,la sua cucina un esplosione di intelligenza e creatività:-)
Dede,io ne vorrei una di scatoletta,di manzoni intendo,certo nn l'aprirei mai e chi lo farebbe?
Naaa nn per i contenuto,ma per il valore..ahahahah!

Anonimo ha detto...

Bhe per togliere qualche curiosità: Combal nel dialetto piemontese vuol dire conca...avvallamento... e come detto in precedenza il ristorante di Scabin prima era situato ad Almese(To) e la valle dove è situato il paese è una conca! il ".Zero" è stato aggiunto una volta traslocati a rivoli... per indicare la Ripartenza!
Trovata ignegnosa come del resto lo è un po tutto la dentro!
Ottimo il servizio in sala...ai livelli di una buona e curara cucina!

dede leoncedis ha detto...

grazie dell'informazione, Anonimo. Torna presto

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good

Anonimo ha detto...

La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu

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